Arciconfraternita dei Bolognesi a Roma
In memoriam
Cardinale Giacomo Biffi
Milano, 1928 – Bologna, 2015
Il Cardinale Giacomo Biffi nacque a Milano il 13 giugno 1928 e morì a Bologna l’11 luglio 2015. Era stato ordinato sacerdote il 23 dicembre 1950. Laureato in teologia, è stato docente nei seminari milanesi. Fu poi parroco a Legnano dal 1960 al 1969 e a Sant’Andrea di Milano dal 1969 al 1975. Eletto vescovo titolare di Fidene, è stato ausiliare del Cardinale Arcivescovo di Milano dal 7 dicembre 1975. Nominato da Giovanni Paolo II arcivescovo di Bologna il 19 aprile 1984, prese possesso della sede il 1° giugno successivo. Dallo stesso Pontefice fu creato e pubblicato cardinale il 25 maggio 1985 e gli fu assegnata come titolo presbiterale la chiesa romana dei Santi Giovanni Evangelista e Petronio dei Bolognesi, di cui prese possesso il 26 ottobre seguente, accolto dal governatore S.E.R. Mons. Achille Silvestrini, dal rettore Mons. Mario Rizzi alla presenza di varie personalità ecclesiastiche e laiche. Rinunciò all’arcivescovato di Bologna, per limiti di età, il 16 dicembre 2003, ma volle restare a Bologna fino alla morte dopo una dolorosa malattia.
Il cardinale arcivescovo Giacomo Biffi era molto affezionato all’Arciconfraternita dei Bolognesi, che incontrava regolarmente e volentieri nella sua chiesa titolare in occasione delle periodiche visite a Roma. Egli amava considerare i bolognesi in Roma “i parrocchiani più lontani della sua diocesi”, che ne ricambiavano l’affetto apprezzandone sia la parola misurata e franca del brillante predicatore nelle celebrazioni liturgiche sia le battute argute e ironiche del buon commensale nei momenti conviviali.
Cardinale Achille Silvestrini
Brisighella (RA), 1923 – Roma, 2019
Il Cardinale Achille Silvestrini è nato a Brisighella, RA, il 25 ottobre 1923 e morto a Roma il 29 agosto 2019), ordinato prete per la Diocesi di Faenza il 13 luglio 1946, si è laureato in Lettere classiche all’Università di Bologna e in Utroque iure presso la Pontificia Università Lateranense come alunno del Pontificio Seminario per gli studi Giuridici di Sant’Apollinare. Alunno della Pontificia Accademia Ecclesiastica (1952-1953), il 1° dicembre 1953 è entrato nel servizio diplomatico nella Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato.
Dal 1958 al 1969 è stato tra i collaboratori dei Segretari di Stato Domenico Tardini ed Amleto G. Cicognani. Rientrato al Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, nel 1972 è stato designato delegato-aggiunto alle consultazioni di Helsinki in preparazione della Conferenza sulla sicurezza e la Cooperazione in Europa, partecipando successivamente, a Helsinki e a Ginevra, a tutte le fasi della Conferenza. Nel 1977 è stato capo-delegazione aggiunto alla Riunione di Belgrado, per la verifica e lo sviluppo dell’atto finale di Helsinki.
Ha guidato le delegazioni della Santa Sede alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’uso pacifico dell’energia nucleare (Ginevra 1971) e alla Conferenza sull’attuazione del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari (Ginevra l975). Nel luglio 1973 è stato nominato Sotto-Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa.
Il 4 maggio 1979 è stato nominato Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e promosso all’Episcopato col titolo Arcivescovile di Novalicina. Nella nuova responsabilità ha guidato dal 1979 la Delegazione della Santa Sede per la Revisione del Concordato lateranense ed ha condotto le trattative con le autorità italiane fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984. Innumerevoli sono state le missioni diplomatiche da lui compiute nel corso di quegli anni.
Da S. Giovanni Paolo II è stato creato e pubblicato nel Concistoro del 28 giugno 1988 Cardinale del Titolo di San Benedetto fuori Porta San Paolo (Diaconia elevata pro hac vice a Titolo presbiterale).
Dal 1°luglio 1988 al 24 maggio 1991 è stato Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Dal 24 maggio 1991 al 25 novembre 2000 è stato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e dal 3 aprile 1993, in quanto Prefetto di tale Congregazione, è stato anche Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale.
È stato Presidente delegato all’Assemblea speciale per il Libano del Sinodo dei Vescovi (1995).
Nel ministero sacerdotale ha svolto sempre un’azione tra i giovani a “Villa Nazareth”, istituzione ideata nel 1945 dal Card. Tardini. Dal 1969, ha animato una “Comunità” sorta da un gruppo di ex-alunni laureati, professionisti e amici di Villa Nazareth. Da questa è nata, nel 1986, la Fondazione “Comunità Domenico Tardini”, che ha preso in affidamento dalla fondazione Sacra Famiglia di Nazareth la responsabilità delle attività formative e di gestione. Di ambedue le Fondazioni il Card. Silvestrini è stato Presidente.
Il cardinale Silvestrini dagli anni ’80 è stato vicino all’Arciconfraternita dei Bolognesi, di cui è stato nominato Governatore nel 1991, carica che ha conservato fino alla morte. Finché la salute e l’età glielo hanno consentito, ha seguito molto da vicino la vita dei confratelli, celebrando la Messa alle loro riunioni e intervenendo con la sua amabilità e autorevolezza quando le circostanze lo richiedevano.
Antonio Santangelo
Varsi (PR), 1938 – Roma, 2023
Antonio Santangelo è nato a Varsi (PR) il 22 marzo 1929 ed è morto a Roma il 9 gennaio 2023. A Bologna, durante gli studi di veterinaria, si impegnò nelle attività caritative della Società San Vincenzo de Paoli ed in quelle formative dell’Azione Cattolica. Nella città emiliana strinse anche amicizie durature con sacerdoti quali don Paolino Serrazanetti, docente universitario e prete noto per la sua carità verso i poveri e con don Luigi Bettazzi, di idee molto avanzate nell’ambito sociale, poi vescovo ausiliare di Bologna con il Cardinale Lercaro e quindi vescovo di Ivrea.
In seguito all’alluvione del 1951 prestando con la Fuci servizio di accoglienza agli alluvionati del ferrarese conobbe Luisa Orlandi (di Bologna), che sposò l’11 febbraio 1960 e dalla quale ebbe un figlio, Giovanni (nato il 31 gennaio 1969).
Nel 1959 fu chiamato a Roma come direttore dell’AVE (Anonima Veritas Editrice), che proprio in quell’anno divenne l’editrice unica dell’Azione cattolica, molto impegnata nell’aggiornamento teologico, sociale e culturale della Chiesa a seguito del Concilio Vaticano II.
Il suo operato è legato fin dagli anni 1980 alla ripresa dell’attività dell’Arciconfraternita dei Bolognesi dopo un periodo di illanguidimento della vita associativa. Santangelo assieme ad altri volonterosi dette nuovo incremento al sodalizio mediante la ripresa della celebrazione della festa della Beata Vergine di San Luca e l’elaborazione di un nuovo Statuto, approvato il 13 luglio 1981 dal Vicariato di Roma, in cui si sottolineano l’identità laicale del sodalizio e come finalità il culto liturgico, la formazione religiosa, le attività di apostolato, di ecumenismo e di evangelizzazione.
Raccogliendo l’eredità del Prof. Herry Manelli, nel succedergli come priore nell’ottobre 1991, seppe ricostituire anche numericamente l’Arciconfraternita, promuovendo iniziative di carattere religioso, culturale e ricreativo, sempre d’intesa con i Rettori Mons. Paolo Rabitti, Mons. Rino Magnani e Mons. Francesco Cavina. Sono rimaste nella memoria le celebrazioni finali del 23° Congresso Eucaristico Nazionale di Bologna il 27 e 28 settembre 1997, in occasione delle quali l’Arciconfraternita si è dotata di un nuovo stendardo secondo l’ipotesi ricostruttiva della consorella dott.ssa Vittorina Novara: tre monti rossi sormontati da una croce. In occasione del Giubileo del 2000 è stato invece coniato un medaglione di bronzo su calco di Stefania Guidi, da cui sono state tratte le medaglie bronzee che i sodali indossano come distintivo nei momenti ufficiali.
Durante il suo priorato ha ricevuto particolare attenzione il patrimonio immobiliare dell’Arciconfraternita, con il restauro del salone e di varie parti della chiesa dei Santi Giovanni Evangelista e Petronio in vista del Giubileo del 2000.
Dopo il suo ritiro per motivi di anzianità (2005), Santangelo è sempre rimasto col cuore legato all’Arciconfraternita, interessandosi alla sua attività e continuando a coltivare rapporti con molti confratelli.
Ing. Antonio Manzacca
Canna (Cs), 1949 – Roma, 2019
Antonio Manzacca nasce il 25 gennaio 1949 a Canna (CS), un paesino ai confini tra Basilicata e la Calabria; vi resta qualche mese perché i suoi genitori si trasferiscono in Puglia a Taranto. I suoi genitori hanno sempre raccontato che era un alunno modello e sempre pronto ad aiutare la famiglia. All’età di 18 anni, dopo aver conseguito la maturità, si iscrive all’Università di Pisa frequentando la facoltà di Ingegneria Elettronica di recente istituzione. Nel marzo del 1975 consegue la laurea a pieni voti e in seguito il diploma di specializzazione alla scuola superiore in Telecomunicazioni. Ha lavorato prevalentemente per Telecom Italia, di cui è stato dirigente. Il 19 giugno si sposa con Cosimina (Mina) Fella, da cui ha Simone e Gianluca. Era un padre presente, affettuoso e severo nel contempo: dopo una giornata lavorativa di ufficio in cui aveva sempre grandi responsabilità di gestione, tornava a casa e si dedicava ai suoi figli correggendo e rispiegando i compiti di matematica.
Il 1999 è stato l’anno drammatico della sua vita: ha perso il suo secondo figlio Simone di 14 anni. È stato un travolgimento. Tuttavia la sua fede, volontà e forza d’animo lo hanno spinto ad incoraggiare l’altro figlio Gianluca dicendogli che la vita deve continuare e comunque deve essere vissuta perché è un dono. Il suo comportamento ha dato coesione a tutta la famiglia. È diventato nonno di tre bellissimi nipoti a cui ha dato tutto se stesso, la sua vitalità, la sua allegria ed il suo grandissimo affetto: Vittorio e Gaia, che lo ricordano continuamente e sentono tutt’ora che il nonno è stato per loro un esempio di vita, e il piccolo Francesco, che non ha fatto in tempo a conoscerlo. Si è spento il 9 ottobre 2019. Era entrato da alcuni anni nell’Arciconfraternita, dove ha ricoperto il ruolo di Camerlengo dal giugno 2018 alla morte.
Adriano Cera
Forlì, 1938 – Roma, 2021
Adriano Cera, nato a Forlì nel 1938, è stata una delle figure eminenti dell’antiquariato italiano, stimato a livello internazionale per le sue doti di esperto. A Bologna, sotto la guida dello studioso Carlo Volpe, ebbe modo di affinare il suo talento di conoscitore. Nel 1971 fu chiamato ad assumere l’incarico di esperto d’arte antica presso la prestigiosa casa d’aste Finarte di Milano e dal 1973 divenne direttore della nuova sede di Roma. Dal 1976 tornò a Bologna dedicandosi all’attività di antiquario nella sua abitazione, che divenne luogo di incontro di antiquari, collezionisti, giovani studiosi ed esperti di tutto il mondo.
Dal 1980 fu ideatore e autore di una innovativa formula editoriale per gli studiosi d’arte: i repertori fotografici. Uscirono per l’editrice Longanesi “La pittura emiliana del seicento”, “La pittura neoclassica italiana” e “La pittura bolognese del settecento” a cui seguirono suoi lavori sul disegno neoclassico italiano e sulla pittura e la scultura a Roma nel periodo manierista.
Tornato a vivere a Roma nel 2002, è stato confratello dell’Arciconfraternita dei Bolognesi presso la quale ha tenuto conferenze e si occupato delle opere d’arte ivi conservate. Sua l’intuizione che il dipinto di M. Franceschini, raffigurante Santa Caterina de Vigri, potesse essere uno stendardo dipinto su entrambi i lati. Scomparso a Roma nel 2021, il suo archivio fotografico, che documenta la sua attività di storico dell’arte e di antiquario, è stato donato alla Fondazione Zeri presso l’Università di Bologna.
Dott. Gianfranco Moschetti
Bologna, 1938 – Roma, 2023
Gianfranco Moschetti è nato a Bologna nel 1938 da famiglia con radici a Palazzuolo sul Senio. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza a Bologna ed assolto il servizio militare, è stato assunto all’Ufficio Italiano Cambi (Banca d’Italia), sede di Roma, nel 1964. Inviato dapprima a New York presso la rappresentanza locale dell’UIC nel 1965 e successivamente a Parigi, è rientrato a Roma nel 1973 come funzionario del Servizio Relazioni con l’Estero. Responsabile dell’Unità di studio per la celebrazione del 50° anniversario dell’UIC, ha poi ricoperto, prima di cessare l’attività lavorativa, il ruolo di Capo Servizio Segreteria Generale e Segretario del Consiglio dell’UIC.
Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 02/06/1999.
Dal 1997 al 2005 è stato Presidente della Famiglia Romagnola: Associazione tra Romagnoli in Roma.
Entrato nell’Arciconfraternita, ne è stato Priore dal 2013 al 2018. Durante il suo priorato è stata presa l’importante decisione di ristrutturare da terra a cielo la sede e la canonica, ove abitano le suore, al n. 61 di Via del Mascherone e di impermeabilizzare il tetto della chiesa. Ha firmato la Prefazione del volume uscito 2017 in occasione della fine dei lavori, che faceva il punto sulle conoscenze storiche e storico artistiche della nostra Arciconfraternita.